INSEGNE LUMINOSE: OCCHIO ALLE IMPOSTE
Dalle tasse da pagare per supporti non pubblicitari a quelle sulle ombre... La legge italiana che regola l'imposta della pubblicità relativa alle insegne luminose e non dei negozi è spesso fonte di libere interpretazioni che, negli ultimi tempi, hanno creato non pochi disguidi e problemi ai commercianti. Ma la regolamentazione esiste ed è abbastanza precisa: facciamo chiarezza insieme.
Uno dei casi di cronaca che ha richiamato l'interesse dei media è avvenuto nel 2017 a Carbonia, un Comune della Sardegna del sud. La società che gestisce il servizio comunale di accertamento sull'imposta della pubblicità ha avviato un intenso piano per rivalutare la dimensione delle insegne di numerosi esercizi commerciali, artigianali o di servizi. Nella maggior parte dei casi, sono state riscontrate delle discrepanze rispetto a quanto valutato negli anni precedenti. E così molte attività commerciali rischiano di dover pagare tasse salate sulle proprie insegne.
Fra le proteste più comuni, spicca quella di chi fa notare come siano state prese in considerazione insegne luminose e tradizionali che, in realtà, hanno poco di pubblicitario, come per esempio bandiere, vele, lavagnette e supporti simili.
Altro caso che ha calamitato l'attenzione dei più arriva da Conegliano Veneto, paese in provincia di Treviso. Qui alcuni commercianti si sono visti recapitare un'ingiunzione di pagamento per la "tassa sull'ombra" proiettata sui marciapiedi dalle insegne dei loro negozi. La tassa scaturisce da un'interpretazione molto rigida di un decreto legislativo del 1993 che equipara all'occupazione di suolo pubblico anche l'ombra che negozi e bar proiettano sui marciapiedi.
Cavilli a parte, cosa prevede davvero la regolamentazione in materia? Il supporto oggetto della tassa è la cosiddetta "insegna di esercizio", ovvero la scritta che riporta il nome del soggetto o la denominazione dell'impresa che svolge l'attività e che serve a indicare al pubblico il luogo in cui si svolge l'attività. La normativa dice che sono esenti dall'imposta tutte le insegne che non superano complessivamente la superficie di cinque metri quadrati. Una volta superato tale limite, gli esercenti devono pagare la tassa sull'intera superficie.
Per tenersi al riparo da ogni problema, in ogni caso, la scelta migliore è affidarsi alle imprese specializzate nella realizzazione di insegne luminose e non. In Italia, una delle aziende leader è Eliosneon a cui si deve la realizzazione negli anni '30 della prima insegna luminosa al neon della storia del nostro Paese.